<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3639&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20150925125145</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3639&oldid=-20150925125145
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3639 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 79modifica] uso sufficiente di arte in tali ed altre opere di mano ec., come fu quella de’ messicani, i cui idoli piú venerati eran pure bruttissimi e terribilissimi d’aspetto, come d’opinione. Molte nazioni selvagge o ne’ lor principii riconobbero per deità questi o quelli animali piú forti dell’uomo, e forse tanto piú quanto maggiori danni ne riceveano, e maggior timore ne aveano, e minori mezzi di liberarsene, combatterli, vincerli ec. La forza superiore all’umana è il primo attributo riconosciuto dagli uomini nella divinità. Vedi p. 3878. E certo egli è segno di civiltà molto cresciuta e bene istradata il ritrovare in una nazione e la idea e le immagini o simboli o significazioni della divinità, piacevoli o non terribili. Come fu in Grecia, sebben molto a ciò dovette contribuire la piacevolezza e moderatezza di quel clima, che nulla o quasi nulla [p. 80modifica]offre mai di terribile. Perocché le forze della natura vedute negli elementi ec., riconosciute per superiori di gran lunga a quelle degli uomini, e, a causa dell’ignoranza, credute esser proprie di qualche cosa animata, e capace, come l’uomo, di volontà, poiché è capace di movimento, di muovere ec.; sono state le cose che hanno suscitata l’idea della divinità (perché gli uomini amano e son soliti di spiegar con un mistero un altro mistero, e d’immaginar cause indefinibili degli effetti che non intendono, e di rassomigliare l’ignoto al noto; come le cause ignote de’ movimenti naturali, alla volontà ed all’altre forze note che producono i movimenti animali ec.), ond’è ben naturale che tale