offre mai di terribile. Perocché le forze della natura vedute negli elementi ec., riconosciute per superiori di gran lunga a quelle degli uomini, e, a causa dell’ignoranza, credute esser proprie di qualche cosa animata, e capace, come l’uomo, di volontà, poiché è capace di movimento, di muovere ec.; sono state le cose che hanno suscitata l’idea della divinità (perché gli uomini amano e son soliti di spiegar con un mistero un altro mistero, e d’immaginar cause indefinibili degli effetti che non intendono, e di rassomigliare l’ignoto al noto; come le cause ignote de’ movimenti naturali, alla volontà ed all’altre forze note che producono i movimenti animali ec.), ond’è ben naturale che tale (3640) idea corrispondesse alla natura di tali effetti, e fosse terribile se terribili, moderata se moderati, piacevole se piacevoli ec., e piú e meno secondo i gradi ec. Se non che nell’idea primitiva dovette sempre prevalere o aver gran parte il terribile, perché, essendo l’uomo naturalmente inclinato piú al timore che alla speranza, come altrove in piú luoghi, una forza superiore affatto all’umano dovette agl’ignoranti naturalmente aver sempre del formidabile. Oltre che in ogni paese v’ha tempeste, benché piú o meno terribili ec. E tra le varie divinità di una nazione che ne riconosca piú d’una, di una mitologia ec., le piú antiche son certamente le piú formidabili e cattive, e le piú amabili e benefiche ec. son certamente le piú moderne. Le nazioni piú civilizzate adoravano gli animali utili, domestici, mansueti ec., come gli egizi il bue, il cane, o loro immagini. Le piú rozze gli animali piú feroci, o loro sembianze (vedi la parte prima della cronaca del Perú di Cieça, cap. LV, fine, car. 152, p. 2). Quelle, per esempio, il sole o solo o principalmente, queste, o sola o principalmente la tempesta, ovvero ec. ec. E a proporzione della rozzezza o civiltà, gli Dei ec. malefici e benefici erano stimati piú o men principali e po-