<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3623&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20150925114258</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3623&oldid=-20150925114258
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3623 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 69modifica] quel della porpora, che noi ben potremmo chiamare vermiglio. Niente meno che sia naturale la metafora da’ vermicelli a quell’opus vermiculatum che si trova detto pure vermiculus (vedi Forcellini). Anzi assai piú naturale è quella che questa. E notisi che l’uso di fare il color della porpora ec. co’ vermetti fu dismesso da gran secoli addietro, tanto che ora non si può certamente sapere che sorta di vermetti fossero quelli. E s’io non m’inganno, l’uso medesimo della porpora propria fu tralasciato ne’ tempi bassi, a causa del suo gran costo, e della povertà di que’ tempi, e dell’interrotto commercio colle Indie, d’onde, se non fallo, s’avevano que’ vermicelli, o dove le porpore si fabbricavano ec. Laonde, essendo evidentissimo che il significato di rosso a vermiculus venne dal detto uso; ed essendo questo uso antichissimo, e fino ab antichissimo dimenticato o tralasciato; ed essendo detta significazione comune a tutte le tre lingue figlie della latina, le quali da’ tempi romani in poi non ebbero fra loro alcun commercio diretto e notabile ec. se non negli ultimi tempi; ed essendo detta voce e significazione in tutte [p. 70modifica]tre le lingue antica e propria