Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3557

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[p. 26 modifica] sua parte eziandio la debolezza (29-30 settembre 1823). Vedi p. 3765.


*   Untare, untar (spagnuolo) da ungo-unctus. Unctito dal medesimo. Urtare, heurter (francese) da un urtus participio di urgeo, o da un ursus mutato in urtus, come falsus in faltus ec. Vedi la p. 3488 e quella a che essa si riferisce (30 settembre 1823).


*    Alla p. 2984. Anche il nostro vieto è il positivo vetus. E la doppia terminazione francese vieil, vieux forse non ha altra origine che l’esser questi originalmente due nomi diversi, l’uno positivo, l’altro diminutivo. Ai diminutivi latini usati positivamente nello stesso fior della latinità aggiungi oculus, e vedi quello che altrove ne ho detto in proposito della voce russa oco, citando l’Hager 1) (30 settembre 1823).


*    Alla p. 3341, principio. Dire, per esempio, livre deux, chapitre dix e simili, sembra veramente esser [p. 27 modifica]uso de’ francesi piú familiare che letterario. Trovo cosí scritto a lettere in libri modernissimi, ma di niun’autorità. In libri alquanto piú antichi, ma ben autorevoli, trovo per esempio chapitre dixième ec. (30 settembre 1823). Vedi p. 3560.

  1. Noi ancora diciamo veglio, vegliardo ec. voci antiche, ora poetiche, o da vieil, e d’origine provenzale ec., o da veculus dirittamente, come periglio da periculum, del che vedi la pag. 3515, fine e margine.