<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3315&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20170928141555</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3315&oldid=-20170928141555
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3315 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 312modifica] per altrui; tanto meno è accessibile alla compassione, tanto piú è inclinato e tanto piú ha d’egoismo. L’abitudine dell’ozio in qualsivoglia età è sempre conciliatrice d’egoismo. Insomma, per tutte queste osservazioni, e per qualunque altra si voglia fare intorno ai vari caratteri degli uomini, apparisce, e sempre apparirà, che la natura dell’egoismo è un ghiaccio dell’animo; un freddo, un congelamento, una quasi concrezione, una durezza o un indurimento, una secchezza o un disseccamento dell’amor proprio, una povertà, una scarsezza di vita; una inattività effettiva o un’inclinazione alla medesima ec.; o naturale o avventizia che sia, o morale o fisica, o l’uno e l’altro, o portata dalla nascita e cresciuta poi e confermata coll’assuefazione, [p. 313modifica]coll’assuefazione, colle circostanze, cogli avvenimenti della vita ec., o da queste prodotta in contrario e in dispetto dell’indole primitiva ec. (31 agosto 1823). Io credo potere asserire che generalmente gli uomini meno soggetti a passioni veementi, quelli che non amano il piacere, quelli che mai non vissero per li piaceri, mai non furono trasportati da’ piaceri e