[p. 307 modifica] parte l’inclinazione e il desiderio naturale dell’un sesso verso l’altro non ha, per questo cangiamento di circostanze esteriori, potuto né cessare né scemare nel genere umano, niente piú che negli altri animali. L’uomo dunque (e cosí la donna verso l’uomo) si è veduto sommamente e sopra tutte le cose trasportato, com’ei fu sempre, verso un essere il quale non piú, come prima, se gli rappresentava e se gli era sempre rappresentato dinanzi tutto aperto e palese, e tale e tanto, quale e quanto esso è; ma verso un essere quasi tutto a lui nascosto, un essere che sin dalla sua nascita non se gli è rappresentato né agli occhi né al pensiero, o non suole rappresentarsegli, che velato tutto e quasi arcano. Ecco da una circostanza cosí estrinseca, cosí accidentale, cosí removibile, com’é quella de’ vestimenti, mutato affatto, massime nella fanciullezza e nella prima gioventú, il carattere e le qualità dell’un sesso rispettivamente all’altro. La vista, il pensiero, la conversazione di