[p. 283 modifica] freschezza e forza del loro amor proprio, e quindi dall’energia ed efficacia de’ loro desiderii impazienti d’indugio, e però non sofferenti di proporsi un oggetto ch’ei non possano o ch’ei non credano di potere in poco spazio e dentro un picciolo termine conseguire; finalmente dall’inesperienza ch’egli hanno intorno alla vanità delle umane speranze, alla difficoltà che l’uomo prova in condurle a fine, e alla nullità eziandio degli stessi beni sperati, la quale inevitabilmente apparisce cosí tosto com’ei sono posseduti. Le contrarie cagioni producono la lunghezza e lontananza delle viste nell’uomo maturo e l’eccesso di dette contrarie qualità producono l’eccesso del contrario effetto nella vecchiezza, la quale, ridotta a non potersi ragionevolmente promettere piú che un brevissimo avanzo di vita, pure nella estensione delle sue viste supera di gran lunga tutte le altre età dell’uomo. Perocché il vecchio per la debolezza di corpo e d’animo, e pel disinganno de’ beni umani già provati, e per lo illanguidimento dell’amor proprio che va di pari colla quasi diminuzione e raffreddamento