<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3203&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20161213171743</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3203&oldid=-20161213171743
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3203 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 243modifica] sola volta letti, ch’ei recitava francamente nella sua ultima malattia. E mi fu raccontato da testimonii di udito del maraviglioso spirito, degli argutissimi motti e risposte, di una prontezza affatto straordinaria di mente e di lingua, di una prodigiosa facilità, fecondità e copia d’invenzioni che si fece osservare in un vecchio cardinale (Riganti) (non molto usato a facezie, né di molto spirito, e di carattere ben diverso dalla energia e rapidità e mobilità) poco dopo essere stato còlto da una apoplessia (della quale infermità rimase impedito nelle membra, e morí parecchi mesi appresso), e stando in letto. Esempio di Ermogene e de’ suoi simili che puoi vedere nella Dissertazione del Cancellieri sugli Smemorati ec. Corrispondenza che, generalmente parlando, si osserva tra gl’ingegni e i [p. 244modifica]caratteri degli uomini per una parte, e le rispettive complessioni dall’altra. Pazzi e frenetici; febbricitanti, deliranti. La malattia cambia talora, com’é detto, l’ingegno e il carattere, o per sempre o per momenti, o per piú o men tempo: ciò massimamente quando ella interessa in particolare il cerebro. Il quale, se può essere notabilissimamente diversificato dalle malattie e dalle varie circostanze e accidenti che accadono durante