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244 | pensieri | (3203-3204-3205) |
caratteri degli uomini per una parte, e le rispettive complessioni dall’altra. Pazzi e frenetici; febbricitanti, deliranti. La malattia cambia talora, com’é detto, l’ingegno e il carattere, o per sempre o per momenti, o per piú o men tempo: ciò massimamente quando ella interessa in particolare il cerebro. Il quale, se può essere notabilissimamente diversificato dalle malattie e dalle varie circostanze e accidenti che accadono durante (3204) la vita a uno stesso uomo, non si può non credere e giudicare che la tanta e inesauribile diversità delle circostanze e degli accidenti che concorrono nella generazione de’ vari individui, non diversifichi, siccome le loro, complessioni, e questa o quella parte del corpo, cosí eziandio quella in che risiede l’ingegno e l’animo, cioè il cerebro, e quindi il talento e l’indole nativa e primitiva de’ vari individui, nazioni ec.
4°; L’uomo, anche indipendentemente affatto dalle assuefazioni, ossia in parità di studi, di esercizi, di scienza, di pratica ec., si trova, per cosí dir, vario d’indole e di talento da se medesimo ancora, non solo dentro la vita, ma dentro la stessa giornata eziandio. Oggi il mio ingegno sarà svegliatissimo, la mia indole piacevolissima, domani tutto l’opposto, senz’alcuna cagione morale né apparente, ma certo non senza cagioni fisiche, le quali diversamente affettando l’animo, lo tramutano effettivamente d’ora in ora, di giorno in giorno, di stagione in istagione (fu chi disse ch’ei si trovava piú atto a comporre nel sommo caldo o nel sommo freddo che nelle medie temperature dell’anno; la (3205) mattina che la sera ec) ec. ec. e lo ritornano nello stato di prima, ed ora lo rendono atto a una cosa, ora a un’altra, ora a piú cose, ora a meno, ora piú, ora meno atto ec. ec. Le diverse circostanze fisiche che evidentemente influiscono, cambiano, recano, tolgono, accrescono, scemano, diversificano ec. ec. le passioni o inclinazioni in uno stesso individuo, in