<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3120&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20161204064315</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3120&oldid=-20161204064315
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3120 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 194modifica] nel suo poema, piú manifesto che appo gli altri poeti greci venuti a tempi piú cólti, piú eziandio che ne’ tragici appo i quali il terrore e la maraviglia prevalgono ordinariamente alla pietà, e spesso son soli, sempre tengono il primo luogo. Vedesi apertamente che Omero si compiace nelle scene compassionevoli, che se il soggetto e l’occasione gliene offrono, egli immediatamente le accetta, che altre ne introduce a bella posta e cercatamente (come l’abboccamento d’Ettore e Andromaca a introdurre il quale, e non ad [p. 195modifica]altro, è destinata e ordinata quella improvvisa venuta d’Ettore in Troia, nel maggior fuoco della battaglia, e in tempo che può veramente parere inopportuno, intempestivo e imprudente), e che nell’une e nell’altre ei non trascorre, ma ci si ferma e ci si diletta, e raccoglie tutte le circostanze che possono eccitare e accrescere la compassione, e le sminuzza, e le rappresenta con grandissima arte e intelligenza del cuore umano. E il soggetto di tutte