Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3050

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[p. 155 modifica] e occasioni di queste, anzi elle né deggiono né possono altrimenti. Ma la chiarezza e la semplicità non denno aver mai né il piú né il meno; in qualsivoglia genere di scrittura, in qualsivoglia stile, in qualsivoglia parte di qualsisia componimento, elle, non solo non hanno a mancar mai pur un attimo, ma denno sempre e dovunque e appresso ogni scrittore esser le medesime in quanto a se (benché con diversi mezzi si possono procurare e dar loro diversi aspetti e diverse circostanze), sempre della medesima quantità, per cosí dire, e sempre uguali a se stesse nell’esser di chiarezza e semplicità e nell’intenzione di questo essere (26 luglio 1823, dí di S. Anna).


*    È ben difficile scrivere in fretta con chiarezza e semplicità; piú difficile che con efficacia, veemenza, copia, ed anche con magnificenza di stile. Nondimeno la fretta può stare colla diligenza. La semplicità e chiarezza se può star colla fretta, non può certo star colla negligenza. È bellissima nelle scritture un’apparenza di trascuratezza, di sprezzatura, un abbandono, una quasi noncuranza.