<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2990&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20161204063727</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2990&oldid=-20161204063727
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2990 Giacomo LeopardiXIX secoloZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 119modifica] la proprietà ed indole della dicitura, forma, struttura ec. E si può dire che per l’uno e per l’altro rispetto essa lingua, siccome la nazione che la parla, tenga il mezzo e sia quasi un grado e un anello fra le meridionali e le settentrionali europee cólte. Dico per l’uno e per l’altro rispetto, cioè per li suoni e per l’indole. Le quali due cose sono sempre analoghe e corrispondenti fra loro, cioè tale è sempre l’indole di una lingua perfetta qual è quella de’ suoni materiali ch’ella adopera. E la varietà medesima che si trova fra i suoni di due lingue d’una medesima classe, [p. 120modifica]o di due lingue di classi diverse, o delle lingue di due classi (come settentrionale e meridionale), si troverà sempre fra i caratteri e i geni delle medesime lingue o classi, purch’elle sieno perfette e ben corrispondenti all’indole della nazione, il che sempre accade quando una lingua è perfettamente sviluppata, e senza di che non può essere che una lingua, ancorché