Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2981
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | 2980 | 2982 | ► |
soccorso, né modello, né sprone che se medesimo, la sua propria immaginativa e la natura, in uno, anzi in due interi poemi piú lunghi di tutti quelli ch’essi poscia hanno prodotti, non mostra mai né quanto all’invenzione né quanto allo stile il menomo languore o isterilimento, ma dura fino all’ultimo colla stessa freschezza, vivacità, efficacia, ricchezza, copia, impeto, cosí intero di forze, cosí abbondante di novità, cosí fervido, cosí veemente, cosí mosso ed affetto dalla natura e dagli oggetti che se gli presentano o ch’egli immagina, come nel principio. Massimamente nella Iliade. Nella quale anzi la ricchezza, varietà, bellezza, originalità e forza dell’invenzione tanto piú s’accrescono, quanto piú si avanza ed è maggiore nel fine che nel principio.
E veramente si può dire che Omero fu molto piú ricco del suo solo, che tutti gli altri poscia non furono del loro proprio e dell’altrui accumulato insieme. Né certo, secondo le addotte considerazioni, dee parer poco maraviglioso e notabile, benché materiale, il dire che i poemi epici d’Omero sono piú lunghi di