Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2950

Pagina 2950

../2949 ../2951 IncludiIntestazione 3 dicembre 2016 100% Saggi

2949 2951

[p. 96 modifica] che quella tale idea ch’egli teneva per semplice, era composta, o scompor quella idea ch’era stata semplice per lui finallora, e scompostala concepir l’idee delle parti di essa, sia di tutte le parti, sia d’alcuna. Né altro è per l’ordinario una nuova idea1, che una porzione d’idea già posseduta, nuovamente separata dalle altre porzioni della medesima, e nuovamente determinata in modo ch’ella sussista da se, e sia idea da se, e da se si concepisca.

Or questa determinazione si fa col mezzo della lingua, cioè con un vocabolo nuovo o nuovamente applicato. E non è difficilissimo il farlo, perocché la lingua è già trovata e posseduta, e l’uomo ha chiare idee degli elementi che la compongono, cioè de’ vocaboli, e facilmente si aggiunge alle cose trovate.

Ma per determinare gli elementi della voce umana articolata, l’unica lingua, come ho detto, è l’alfabeto. Or questa lingua non era trovata ancora, e niuna idea se ne aveva. Quindi niun mezzo

Note

  1. Parlo di quelle idee che avanzano decisamente lo spirito umano e l’intelletto. Avvi molte idee nuove che non son tali se non perché nuovamente composte d’altre idee già note (al contrario delle idee nuove di cui qui si parla). Ma queste appartengono la piú parte all’immaginazione, e spetta al poeta il procurarcele. E l’intelletto non ci guadagna. Altre nuove idee vengono dirittamente dai sensi, quando vediamo o udiamo ec. cose non piú vedute o udite, le quali idee non si può ora determinare quando siano piú semplici e quando piú composte delle già possedute. Ma queste nuove idee non derivano dall’intelletto, del quale adesso ragioniamo.