<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2856&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20161007112933</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2856&oldid=-20161007112933
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2856 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 37modifica] di una nazione, quando sia formato e completo; che quello ch’é impossibile alla nazione è impossibile alla lingua; che se la nazion tedesca non può assumere per natura il preciso e proprio carattere de’ francesi, se non può assumerne i costumi e le maniere senza nuocere al carattere nazionale, senza guastarsi, senza rendersi affettata, e dimostrarsi composta di parti contraddittorie, e produrre il senso della sconvenienza, dello sforzo, della violenza fatta alla propria natura, cosí la lingua tedesca, s’ella ha già forma propria e certa, s’ella ha carattere, s’ella è perfetta, non può per natura contraffare e ricopiare il carattere delle altre lingue, non può senza gl’inconvenienti sopraccennati e anche maggiori, rinunziando alle forme proprie, assumere nelle traduzioni le forme delle lingue straniere. [p. 38modifica]Astraendo da tutto questo, dico che in una lingua la quale abbia pienamente questa facoltà, le traduzioni di quel genere, che i tedeschi vantano, meritano poca lode. Esse dimostrano che la lingua tedesca