[p. 366 modifica] fino da quel primo punto che il suo matrimonio non frutterà al mondo altro che qualche malvagio di piú. E questo non ostante qualunque indole, qualunque cura o arte di educazione ec. Perché, da che un uomo qualunque dovrà entrare nella società, è quasi matematicamente certo che dovrà divenire un malvagio, se non tutto a un tratto, certo a poco a poco; se non del tutto, certo in gran parte, a proporzione degli ostacoli ch’esso gli opporrà, ma che in tutti i modi certamente saranno vinti. E parimente dovrebb’esser dolorosissimo per l’uomo da bene il considerare nel mentre che alleva i suoi figli, che qualunque sua cura, qualunque immaginabile speranza di virtú ch’egli ne possa concepire, è certissimo per infallibile e continua esperienza, che saranno, almeno in gran parte, inutili e vane. Sicché tutto quello che può ragionevolmente sperare e cercare il buon educatore, è d’istillare ne’ suoi figli tanta dose di virtú, che venendo senza fallo a scemare, pur ne resti qualche poco, a proporzione della prima quantità. Questa sarebbe ben altra risposta da darsi a chi vi consigliasse d’ammogliarvi o v’interrogasse perché non l’abbiate fatto. Al che Talete interrogato