Pagina 276

../275 ../277 IncludiIntestazione 16 settembre 2009 100% Saggi

275 277

[p. 361 modifica] sulla metafisica, sulle astrazioni, sulla filosofia, sulle scienze, sulla cognizione delle cose, sui dati esatti ec. Immaginativa che ha piuttosto che fare colla matematica sublime che colla poesia (14 ottobre 1820).


*   Pag. 51, capoverso 4, aggiungi. Nello stesso modo io non chiamo malvagio propriamente colui che pecca (molti non peccano per viltà, per ignoranza del male, per imperizia e mancanza d’arte nell’eseguirlo, per impotenza fisica o morale o di circostanza, per torpidezza, per abitudine, per vergogna, per interesse, per politica, per cento tali ragioni), ma colui che pecca o peccherebbe senza rimorso (14 ottobre 1820).


*   La convenienza che cagiona la bellezza non è solamente nelle parti della cosa. Molte cose possono esser cosí semplici che quasi non abbiano parti. E il bello morale, e tutto quel bello che non appartiene ai sensi, non ha parti. Ma la convenienza della cosa si considera anche rispetto alle relazioni del tutto o delle parti coll’estrinseco; per esempio, coll’uso, col fine, coll’utilità, col luogo, col tempo, con ogni sorta di circostanza, coll’effetto che produce o deve produrre ec. Una spada con una gemma sulla