Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2746

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[p. 409 modifica] lingue che si formarono dopo i detti tempi, e massimamente delle settentrionali, rimase alcun vestigio di quel barbaro uso de’ caratteri composti, il quale è probabilmente l’origine del w, del ç ec.


     Negli alfabeti orientali, settentrionali antichi ec. (alcuni de’ quali abbondano perciò strabocchevolmente di caratteri, impropriamente chiamati lettere da’ nostri, come il sascrito che n’ha piú di 50) si trovano moltissimi caratteri rappresentanti due, tre, quattro o anche piú suoni elementari unitamente. I quali caratteri non si debbono creder sincroni all’invenzione o adozione di quegli alfabeti, ma nati dalla fretta e dal comodo degli scrivani come nessi, e ricevuti poi facilmente come caratteri semplici (benché cosí numerosi) negli alfabeti di lingue le cui grammatiche e regole ortografiche o non esistono o nacquero tardi o non sono abbastanza fisse, ferme, certe, stabilite, invariabili, o abbastanza precise, minute, determinate, esatte, particolari, distinte, o abbastanza note e [p. 410 modifica]adottate universalmente