Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2735

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[p. 403 modifica] ec. che furono anche recate nelle lingue d’Oriente [p. 404 modifica](armena, siriaca ec.), di quell’Oriente che di nuovo riceveva la civiltà e letteratura dalla Grecia, e quivi ancora servirono di modello, come alla Cronica di Samuele Aniese ec. (30 maggio 1823).


*   Nam si quis minorem gloriae fructum putat ex graecis versibus percipi, quam ex latinis, vehementer errat; propterea, quod graeca leguntur in omnibus fere gentibus, latina suis finibus, exiguis sane, continentur. Quare si res hae, quas gessimus, orbis terrae regionibus definiuntur; cupere debemus, quo manuum nostrarum tela pervenerint, eodem gloriam, famamque penetrare. Cicero Orat. pro Archia poeta, cap. 10. Dunque se le cose latine continebantur suis finibus, le cose greche legebantur anche extra suos fines, dunque anche da quelli che non parlavano naturalmente il greco, dunque s’elle legebantur in omnibus fere gentibus, quasi tutte le nazioni intendevano il greco benché non