<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2714&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20151208122619</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2714&oldid=-20151208122619
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2714 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 392modifica] sensi, è veramente negativo, ed essa proposizione è come se dicesse: L’uomo non riceve nessuna idea se non per mezzo dei sensi; perch’ella mira espressamente ed unicamente ad escludere quell’antica proposizione positiva che l’uomo riceve alcune idee per altro mezzo che per quello dei sensi; ed è stata dettata dalla sottile speculazione di chi, ben guardando nel proprio intelletto, s’avvide che niuna idea gli era mai pervenuta fuori del ministerio dei sensi. Questo è un procedere affatto negativo, nella scoperta, sí ancora nell’enunciazione, perché [p. 393modifica]infatti da principio quella verità fu annunziata come negazione dell’errore contrario che allora sussisteva. Cosí discorrete d’infinite altre proposizioni o dogmi ec. della filosofia moderna, che hanno aspetto di positivi, ma che nello spirito, nella sostanza, nello scopo e nel processo che il filosofo ha tenuto per iscoprirli, sono, e certo originalmente