<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2570&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20151205204022</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2570&oldid=-20151205204022
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2570 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 311modifica] in questi termini. Supposto in due persone ugual grado d’arte, quella ch’é superiore per natura riesce certamente meglio dell’altra nelle sue imprese. Datemi due persone che sappiano ugualmente scrivere. Quella che ha piú genio sicuramente trionfa nel giudizio de’ posteri e della verità. Datemi due galanti egualmente bravi nel mestier loro. Quello ch’é piú bello (in parità d’altre circostanze, come ricchezza, fortuna d’ogni genere, comodità ed occasioni particolari ec.) soverchia sicuramente [p. 312modifica]sicuramente l’altro. Ma ponete un uomo bellissimo senz’arte di trattar le donne; un gran genio senza scienza o pratica dello scrivere; e dall’altra parte un bruttissimo bene ammaestrato e pratico della galanteria, un uomo freddissimo bene istruito ed esercitato nella maniera d’esporre i propri pensieri, questi due si godranno le donne e la gloria e quegli altri due staranno indubitatamente a vedere. Dal che si deduce che in ultima