[p. 311 modifica] cose, e s’altre ve ne sono, riesce meglio chi v’adopra piú arte. In letteratura (lasciando stare quel che spetta alla politica letteraria e al modo di governarsi col mondo letterato) colui che scrive con piú arte i suoi pensieri è sempre quello che trionfa, e che meglio arriva all’immortalità, sieno pure i suoi pensieri di poco conto, e sieno pure importantissimi e originalissimi quelli d’un altro che non abbia sufficiente arte nello scrivere; il quale non riuscirà mai a farsi nome e ad esser letto con piacere e nemmeno a far valutare e pigliare in considerazione e studio i suoi pensieri. La natura ha certamente la sua parte e la sua gran forza; ma quanta sia la parte e la forza della natura in tutte queste cose, rispettivamente a quella dell’arte, mi pare che dopo le gran dispute che se ne son fatte si possa determinare in questo modo e precisare