Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2567

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[p. 310 modifica] l’idea del dolore, se non come di una cosa viva e il vivo è inseparabile dal dolore, essendo questo un irritamento, un aigrissement dei sensi, che si risentono, cosa di cui non sono capaci nel punto in cui, invece di risentirsi, si dissentono per sempre. Cosí non si dee creder nemmeno che quel piacer fisico ch’io affermo esser nella morte sia un piacer vivo ma languidissimo. E il piacere, a differenza del dolore, opera languidamente sui sensi, anzi osservate che il piacer fisico per lo piú consiste in qualche specie di languore e il languor de’ sensi è un piacere esso stesso. Però i sentimenti ne son capaci anche estinguendosi e perciò medesimo che si estinguono (16 luglio 1822).


*   Una macchina dilicata (cioè piú diligentemente e perfettamente organizzata) è piú facile a guastarsi che una rozza: ma ciò non