Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2537
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | 2536 | 2538 | ► |
piú stimati in quel secolo (al contrario del nostro) e dati per modello. Il che dimostra ad evidenza che il gusto del cinquecento nella lingua era quello ch’io dico, che s’apprezzava come elegante una lingua diversa dalla loro, e che sempre si disprezza la lingua attualmente corrente nella nazione. per bellissima ed ottima ch’ella sia.
3o, Per lo stile, per la imitazione de’ classici latini o greci indipendentemente dalla lingua. Questo studio era comune ai buoni prosatori, come anche poeti, del cinquecento. Ed avendosi allora gran gusto e inclinazione per il classico, si stimavano e ricercavano le prose scritte nello stile e ad imitazione e colle forme degli antichi classici, benché la lingua non piacesse gran fatto. E questa è una delle ragioni per cui si faceva conto anche delle lettere piú familiari e d’ogni bagattella e schediasma, anche degli scrittori non celebri, con tutto che fossero scritte nella lingua del