Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2498
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sopra ogni cosa. L’uomo il piú sensibile per abito e per natura, il piú nobile, il piú affettuoso, il piú virtuoso, occupato anche attualmente, poniamo caso, da un amore il piú tenero e vivo, se con tutto ciò è suscettibile del timor violento, trovandosi in un grave pericolo, vero o immaginato, abbandona l’oggetto amato, preferisce, e dentro dentro se stesso e coll’opera, la propria salvezza a quella di quest’oggetto, ed è anche capace in un ultimo pericolo di sacrificar questo oggetto alla propria salute, dato il caso che questo sacrifizio, in qualunque modo s’intenda, gli fosse o gli paresse dovergli esser giovevole a scamparlo. Tutti i vincoli che legano l’animale ad altri oggetti, o suoi simili o no, si rompono col timore (26 giugno 1822).
* L’estrema possibile semplicità o naturalezza dello stile, dello scrivere o del parlar francese civile, è sempre di quel genere ch’essi medesimi, in altre occasioni, chiamano maniéré. Anche il Salvini lo chiama ammanierato. Vedi la definizione di maniéré ne’ dizionari francesi, dove lo diffiniscono per un’abitudine viziosa che deforma tutto, e fa proprio al caso. Vedi, per esempio, il Tempio di Gnido, e le Favole di La Fontaine (26 giugno 1822).