<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2482&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20150925102620</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2482&oldid=-20150925102620
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2482 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 266modifica] un primo delitto. [p. 267modifica]Ho anche ragionato del danno involontariamente recato dal cristianesimo e dallo stabilimento e perfezionamento della morale, stante che gli uomini, sempre inevitabilmente cattivi, operando oggi piú chiaramente e decisamente contro coscienza, sono peggiori degli antichi e, calpestando il timore che hanno de’ gastighi dell’altra vita, ne divengono piú feroci e piú terribili nel malfare, come persone condannate e disperate ec. Aggiungo che l’uomo, il quale per la prima volta s’é risoluto a commettere un delitto, ha dovuto con gran fatica e pena trionfare della propria coscienza e delle proprie abitudini: e si trova allora nell’atto di aver riportato questo trionfo. Il che è cagione di una gran ferocia, simile a quella che dicono del leone o d’altra tal bestia salvatica, che va in furore ed è piú che mai terribile appena ch’ell’ha gustato o veduto il sangue d’altro animale. Perocché l’uomo in quel punto è come sparso e macchiato di sangue, cioè omicida