Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2454

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[p. 250 modifica] vero filosofo né letterato che vaglia un soldo. Al contrario degli stranieri, massime degl’inglesi e francesi, i quali, per la natura de’ loro governi e condizioni nazionali, fanno e sono nati per fare piú degli altri. E quanto piú fanno o sono naturalmente disposti a fare, tanto meglio e piú altamente e straordinariamente pensano e scrivono (30 maggio 1822).


*    Grazia dallo straordinario. I nèi che altro sono se non difetti e false produzioni della cute? E non sono stati considerati lungo tempo come bellezze? (anzi cosí anche oggi volgarmente si sogliono chiamare). E le donne col porsegli dintorno non facevano insomma altro che fingersi dei difetti e fabbricarseli appostatamente, per proccurarsi grazia e bellezza (1 giugno 1822).


*    Qual fosse l’opinione di Socrate o di Senofonte e anche degli altri antichi circa quelle arti e mestieri che da gran tempo si stimano e sono veramente necessarii all’uso del viver civile, anzi parte, alimento ec. della civilizzazione, e che intanto nocciono alla salute e al viver fisico e in oltre all’animo di chi gli esercita, vedi l’Econom. di Senofonte cap. IV, § 2, 3 e cap. VI, § 5, 6, 7 (3 giugno 1822).