Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2444

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[p. 244 modifica] maggiore che nelle moderne, a causa del tanto minor numero ch’esse avevano di parole originarie. Le radici, come ho detto altrove, e assegnatene le ragioni, son sempre scarsissime in una lingua nascente. Quindi l’assoluto bisogno della composizione, crescendo il numero delle cose da esprimersi, e volendosi perfezionar l’espressione delle cose e distinguerla meglio, e arrivando gli uomini a poco a poco a staccare un’idea dall’altra e a suddividerle (ch’é tutto il progresso dello spirito umano), e però avendo mestieri di nuove parole. E infatti si vede che l’incremento e il perfezionamento di qualunque lingua antica e stata ridotta a una certa perfezione fu sempre compagno o anch’effetto dell’uso di comporre piú parole in una, arricchendo cosí la lingua: nel qual uso e in quello dei derivativi (de’ quali parimente intendo qui di ragionare) i greci e latini furono singolari maestri.

Ma, derivando le lingue moderne da lingue già perfezionate e letterate, la scarsezza delle radici non vi si osserva piú, essendo divenute radicali o in qualunque modo semplici e indipendenti per noi quelle infinite parole