Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2412
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altri viventi, dee necessariamente avere maggiore intensità, attività ed estensione o quantità o sentimento d’amor proprio, che non ne ha verun altro genere di viventi. Quindi l’uomo, per essenza propria e inseparabile, è e nasce piú infelice o meno capace di felicità che verun altro genere di viventi o di esseri.
Questo si deve intendere dell’uomo naturale. Ma siccome questa capacità ed intensità e forza ed attività di sentimento della quale egli è naturalmente provveduto sopra ogni altro animale rende il suo spirito piú conformabile, piú suscettibile di sempre maggior sentimento, piú raffinabile, vale a dire piú capace di sempre piú vivamente e piú variamente sentire; anzi, siccome essa capacità non è altro che conformabilità e suscettività di nuovo sentimento e di nuove modificazioni dell’animo; cosí l’uomo, perfezionandosi, come dicono, cioè crescendo la forza e la varietà e l’intimità del suo sentimento, e perciò prevalendo in lui sempre piú lo spirito, cioè la parte sensitiva,