Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2357

Pagina 2357

../2356 ../2358 IncludiIntestazione 4 settembre 2015 100% Saggi

2356 2358

[p. 190 modifica] (e come accade appunto nell’italiano che parecchie voci volgari, benché derivate dalla purissima latinità, cioè dalla nostra madre, si escludono dalle polite scritture o discorsi, perché appunto fatte troppo familiari dall’uso quotidiano della plebe ec. e si antepongono altre d’origine o di forma corrottissima), si conservò perpetuamente nel popolare. Ed appunto qui possiamo osservare un esempio di ciò che ho detto nella parentesi, poiché lingo (vedi il Forcellini) non è che corruzione di λείχω o lecho, o licho, pur quello fu adottato nelle scritture, questo escluso, benché certo esistesse nella lingua latina, come abbiamo veduto. Vedi il Ducange in [p. 191 modifica]lecator, e nota anche licator, sí quivi in un esempio come al suo luogo (23 gennaio 1822).


*    Ho detto altrove che lo spagnuolo sitiar per assediare forse viene da un sidiari o sidiare semplice di obsidiari ec. Aggiungo, se quivi non l’ho già detto, che parimente sitio per assedio non sembra esser altro che sidio sidionis, cioè obsidio, tolta la preposizione ob, la quale infatti non è che aggiunta ad una parola semplice, che non può essere se non