Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2338

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[p. 178 modifica] pollame ec. sterminerebbero i seminati se non si avesse infinita cura d’impedirlo; il pollame nuoce alle stalle delle greggi e degli armenti; i danni del porco sarebbero infiniti ai campi e al bestiame, se non vi si avesse l’occhio ec. ec. Insomma, i bisogni che l’uomo si è fabbricati, anche i piú semplici, rurali ed universali, e propri anche della gente piú volgare e men guasta, si contraddicono, si nocciono scambievolmente; e la cura dell’uomo non dev’esser solo di procacciare il necessario a questi bisogni con infiniti ostacoli, ma nel provvedere all’uno, guardare assai, perché quella provvisione nuoce ad un altro bisogno ec. E pure è certo che piú facilmente potremo annoverar le arene del mare di quello che trovare una sola contraddizione in qualunque di quelle cose che la natura ha veramente e manifestamente resa necessaria o destinata all’uso sí dell’uomo, come di qualunque animale, vegetabile ec. (8 gennaio 1822). Vedi p. 2389.


*    Alla p. 2019, margine. Cosí da metus us, metuere. Actuar (da actus us) per ridurre ad atto o mettere in atto dicono gli spagnuoli. Vedi attuare nella Crusca,