Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2315

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[p. 164 modifica] Quindi la necessità e il pregio degl’intrecci semplici in ogni genere di drammi, ma proporzionatamente piú in quelli dove l’interesse della passione e la commozione dell’uditore dev’esser piú viva, come nella tragedia: a cui la semplicità dell’azione è piú necessaria che alla commedia. A questa poi ancora è proporzionatamente necessaria per il pieno sviluppo e la perfetta pittura dei caratteri e lo spicco dei medesimi, i quali si perdono affatto (per vivi e ben imitati che sieno) quando la curiosità dell’intreccio assorbe tutto l’interesse e l’attenzione dell’uditore. Insomma, l’uditore non deve tanto interessarsi del successo e anelare allo scioglimento del nodo, ch’egli perda l’interesse e la commozione ec. successiva e continua ed applicata individualmente a ciascuna parte del dramma e a tutto il processo dell’azione ugualmente (31 dicembre 1821). Vedi p. 2326.


*    L’animo umano è sempre ingannato nelle sue speranze e sempre ingannabile: sempre deluso dalla speranza medesima e sempre capace