<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2314&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20150904144953</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2314&oldid=-20150904144953
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2314 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 163modifica] o certo il principale effetto ed affetto ed interesse che i drammi di grande intreccio producono si è la curiosità; e questa sola spinge l’uditore a interessarsi e fare attenzione a ciò che si rappresenta, questa sola trova pascolo e questa sola è soddisfatta nello scioglimento. Nessun’altra passione o interesse è prodotta in lui da tali drammi, per caldi e passionati che l’autore abbia inteso di farli. Or questo è del tutto alieno dall’essenza della drammatica: esso appartiene all’essenza del racconto: la drammatica, essendo una rappresentazion viva e quasi vera delle cose umane, deve destar ben altro interesse che quello della curiosità, come può fare la storia: in questo caso l’azione drammatica viene ad esser come quella di una novella, [p. 164modifica]novella, ed è indifferente per l’uditore o lettore che quell’azione accada sotto gli occhi suoi o gli venga fatta sapere per mezzo di parlate, ovvero che se gli racconti semplicemente il caso come in un romanzo o in una storia curiosa e complicata.