Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2265
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è poco o niente familiare ai latini, anzi si può giudicare quasi barbara in quella lingua. E nondimeno io son persuaso ch’ella fosse solenne al volgare latino. Eccovi Orazio, III, 29, Carm., v. 33 seqq.
cetera fluminis
Ritu feruntur, nunc medio alveo
cum pace (cioè pacificamente) delabentis Etruscum
In mare, nunc lapides adesos ec.
Il qual esempio, non portato dal Forcellini, credo che difficilmente troverà il simile negli scrittori latini. Nel Forcellini non trovo alla voce Cum cosa che faccia al proposito, se non forse il § Aliquando redundare videtur. Vedilo, e l’Appendice se ha nulla, e il glossario e i comentatori di Orazio. Solamente trovo nel Forcellini in Pax, alquanto sopra la fine, un esempio di Livio citato, e un altro accennato, dove si legge cum bona pace, e potrebbe riferirsi al mio proposito proposito, ma propriamente non vale pacificamente, ma senza far guerra, senza molestare, in pace insomma come noi diciamo. Osservo ancora che questo costume, proprio dell’italiano e dello spagnuolo, è anche proprio del greco, certo assai piú di questo che del latino scritto. E siccome è certo che le dette lingue moderne non possono averlo derivato dal greco, cosí è ben verisimile