[p. 121 modifica] tal momento, il venire da uno studio o lettura che ti ha stancato o annoiato ec., il che può rendere il giudizio tanto piú favorevole del giusto, quanto anche (assai spesso) piú sfavorevole.
Ed è cosa generalmente notabile che gli uomini disingannati e disseccati sono necessariamente cattivi giudici della poesia, eloquenza ec. Or tale è ben presto il caso degli uomini piú sensibili e immaginosi, come ho detto altrove. Anzi lo è quasi sempre in quel tempo in cui essi son giunti a formarsi un gusto e un tatto fino e squisito in materie letterarie e in ogni altra cosa, il che non può essere se non dopo lungo studio, esperienza, tempo. Quindi è che oggidí i piú competenti giudici delle opere d’immaginazione e sentimento, anzi i soli competenti, vengono pur troppo ad essere incompetenti, per la quasi