Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2203

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[p. 104 modifica] ara etc. Dunque, se quaeso è corruzione di quaero, quaesitus non è che corruzione di quaeritus; quello dunque è participio di quaeso (cioè di un verbo corrotto da quaero), e questo, cioè quaeritus, è il proprio participio di quaero; dunque quaeritare è lo stesso che se si dicesse quaesitare, e non osta niente di piú alla mia regola; ed è formato né piú né meno secondo essa, come qualunque altro continuativo o frequentativo (ch’egli può per la sua forma esser l’uno e l’altro), ed è regolare come venditare da vendere; dunque, in luogo ch’egli dimostri magagna o eccezione nella mia regola, questa anzi aiuta a conoscere [p. 105 modifica]e determinare la vera natura, la vera origine e formazione di questo antico verbo (e forse popolare) e l’antico e proprio participio di quaerere cioè quaeritus, il quale è dimostrato appunto da quaeritare, secondo la mia regola.

Cosí discorro di queritari da queror,