Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2127

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[p. 65 modifica] spirito, letteratura e lingua [p. 66 modifica]nazionale. Omero e Dante, massime Dante, fecero espressa professione di non volere restringere la lingua a veruna o città o provincia d’Italia, e per lingua cortigiana l’Alighieri, dichiarandosi di adottarla, intese una lingua altrettanto varia, quante erano le corti e le repubbliche e governi d’Italia in que’ tempi. Simile fu il caso d’Omero e della Grecia a’ suoi tempi e poi. Simile è quello dell’Italia anche oggi e simile è stato da Dante in qua. Simile pertanto dev’essere assolutamente la massima fondamentale d’ogni vero filosofo linguista italiano come lo è fra’ tedeschi (19 novembre 1821).


*    Vien pure accagionato il signor Botta di alcuni termini familiari, che parvero non comportabili dalla dignità storica... Si mise in campo a sua discolpa l’osservazione esser pregio particolare della lingua italiana l’adattarsi a tutti i tuoni, anche ne’ piú