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[p. 314 modifica] giacché la loro fantasia ha gran facilità di staccarsi subito da un oggetto per attaccarsi a un altro. Eccetto alcuni fanciulli d’immaginazione destinata a grandi cose e a fargli infelici quando saranno maturi, la profondità della quale li fissa fortemente in questa o in quella idea ordinariamente paurosa o dolorosa, e li tormenta nella stessa fanciullezza, com’é accaduto a me. Ed è notabile come questa profondità della immaginazione li renda gelosissimi del metodo e del consueto, fuor del quale non trovano pace, spaventandosi dello straordinario, e contando per disgrazia insopportabile l’aver tralasciato di fare una cosa loro solita ec. Es. di Pietrino, e mio. Del resto, l’effetto della immaginazione dei fanciulli qual sia, vedi p. 172, fine.


*   Domandava una donna a un viaggiatore (un cortigiano), avendogli a dire una cosa poco piacevole: - Volete ch’io vi parli sinceramente? - Rispose il viaggiatore: - Anzi ve ne prego. Noi altri viaggiatori cerchiamo le rarità (16 agosto 1820).


*   La soprabbondanza della immaginazione è quella che tormenta i fanciulli detti qui sopra; e perciò in luogo di cercarla nello straordinario, cercano di spegnerla o addormentarla col metodo. Cosa che accade anche agli uomini. Vedi il carattere di lord Nelvil nella Corinna (16 agosto 1820).


*   L’irritamento della grazia è piacevole come un irritamento corporale nel gusto, nel tatto, ec. E come [p. 315 modifica]una maggiore irritabilità e delicatezza del palato, fibre