Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2113

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[p. 58 modifica] le piú antiche e primitive, e quelle al cui tempo la lingua o si veniva formando, e non era ancor pienamente formata, o non peranche era incominciata a formare. Cosí accade nello spagnuolo, cosí ne’ trecentisti italiani (i piú facili scrittori nostri), cosí nella stessa oscurissima lingua tedesca, i cui antichi romanzi (come di un certo romanzo del XIII secolo intitolato Nibelung dice espressamente la Staël ) sono anche oggi assai piú facili e chiari ad intendersi che i libri moderni. Accade insomma il contrario di quello che a prima vista parrebbe, cioè che una lingua non formata o non ben formata e regolata e poco logica sia piú facile della perfettamente formata e logica (eccetto le minuzie degli arcaismi, che abbisognano di dizionario per intenderli ec., difficoltà che per lo straniero apprentif è nulla e non è sensibile se non al nazionale ec. ec. Eccetto ancora certi ardiri proprii della natura e diversi secondo l’indole delle nazioni, delle lingue e degl’individui in que’ tempi, [p. 59 modifica]i quali ardiri piuttosto affaticano, di quello che impediscano di capire. Vedi p. 2153). Parimente infatti