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[p. 310 modifica] Esempio ne può essere Omero, secondo quello che si racconta della sua vita, viaggi ec. Di Cicerone, che tanto incredibilmente affaticò la mente e la penna e che nacque di quell’ingegno e natura unica che ognun sa, niun dice che fosse di corpo, non che infermiccio, ma gracile; le quali qualità oggi s’hanno per segni caratteristici e condizioni indispensabili de’ talenti, non pur sommi ma notabili, e massime di chi avesse coltivato e occupato tanto la mente negli studi letterari e nello scrivere, come Cicerone, anzi per una metà. Quel che dico di Cicerone, può dirsi di Platone e di quasi tutti i grandissimi ingegni e laboriosissimi letterati e scrittori antichi. Vedi però Plutarco, Vita di Cicerone (11 agosto 1820). Vedi p. 233. capoverso 3.


*    La grazia appena io credo che possa esser concepita dai francesi con idea vera. Certo i loro scrittori non la conoscono. Lo confessa pienamente Thomas, Essai sur les Éloges, ch. 9. Infatti manca loro cette sensibilité tendre et pure, cioè inaffettata e naturale [p. 311 modifica](l’avrebbero per natura, ma la società non vuole che la conservino: l’avevano i loro antichi scrittori) e cet instrument facile et souple, vale a dire una lingua come la greca e l’italiana. Vedi senza fallo quel passo di Thomas (13 agosto 1820).


*   Non solamente il bello ma forse la massima parte delle cose e delle verità che noi crediamo assolute e generali, sono relative e particolari. L’assuefazione è una seconda natura e s’introduce quasi insensibilmente, e porta o distrugge delle qualità innumerabili, che acquistate o perdute, ci persuadiamo ben presto di non potere avere e di non poter non avere, e ascriviamo a leggi eterne e immutabili, a sistema naturale, a provvidenza ec. l’opera del caso e delle circostanze accidentali e arbitrarie. Aggiungete all’assuefazione, le opinioni, i climi, i temperamenti corporali o spirituali e persuadetevi che molto ma molto poche verità sono assolute e inerenti al sistema delle cose. Oltre all’indipendenza da queste verità, che può trovarsi in altri sistemi di cose (13 agosto 1820).


*   Insomma, dal detto qui sopra e da mille altre