<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2000&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20130712191702</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2000&oldid=-20130712191702
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2000 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 1modifica] lo specchio, il giudice, il termometro di tutto ciò ch’è moderno. La ragione si è che [p. 2modifica]la nazione francese è la piú socievole di tutte, la sede della società e non vive quasi che di società. Ora, lasciando stare che lo spirito umano non fa progressi generali o nazionali se non per mezzo della società, e che dove la società è maggiore per ogni verso quivi sono maggiori i progressi del nostro spirito, e quella tal nazione si trova sempre, almeno qualche passo, piú innanzi delle altre e quindi in istato piú moderno; lasciando questo, osservo che la società e la civiltà tende essenzialmente e sempre ad uniformare. Questa tendenza non si può esercitare se non su di ciò che esiste, e l’uniformità che deriva sempre dalla civiltà, non può trovarsi né considerarsi che in quello che successivamente esiste in ciaschedun tempo. Quindi è che la nazione francese essendo sempre piú