Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1907

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[p. 434 modifica] quanto all’effetto della fisonomia de’ fanciulli negli stessi fanciulli, secondo ch’essi sono piú o meno avvezzi e capaci di attendere, e quindi di combinare e di conoscere i rapporti (12 ottobre 1821).


*    Ne’ versi rimati, per quanto la rima paia spontanea e sia lungi dal parere stiracchiata, possiamo dire per esperienza di chi compone, che il concetto è mezzo del poeta, mezzo della rima e talvolta un terzo di quello e due di questa, talvolta tutto della sola rima. Ma ben pochi son quelli che appartengono interamente [p. 435 modifica]al solo poeta, quantunque non paiano stentati, anzi nati dalla cosa (13 ottobre 1821).


*    Non v’è cosa piú sciocca e ingiuriosa alla natura del dire e ripetere continuamente che la perfezione non è propria delle cose create, che niente al mondo è perfetto, che le cose umane sono imperfette, che non vi può esser uomo perfetto ec. ec. Che cosa mancava a quella insigne maestra ch’è la natura per far le sue opere perfette? forse l’intelligenza? forse il potere? Certo che nulla è né può esser perfetto secondo la frivola idea che noi ci formiamo di una perfezione assoluta,