<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1876&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141127144636</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1876&oldid=-20141127144636
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1876 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 417modifica] questo genere sarebbero facilissime e infinite, ma non sarebbero piú armonie né melodie, perché non converrebbero coll’assuefazione della propria nazione e lingua; mentre che l’assuefazione è il solo fondamento, ragione, elemento, principio costitutivo dell’armonia e melodia. Nelle diverse nazioni e lingue diversissime [p. 418modifica]sono le armonie e melodie della prosa e del verso (come pure di ciascuna parola isolata, vale a dir la melodia delle sillabe e lettere, della quale e non d’altro si compone quella di ciascun verso o periodo) perché diverse le assuefazioni, ma in ciascuna lingua rispettivamente la novità è quasi impossibile in questo genere; e ciò che in un’altra lingua è melodioso, per quanto, assolutamente parlando, e prima della diversa o contraria assuefazione, fosse adattabilissimo alla lingua in cui tu scrivi, non lo è piú, perché sconverrebbe coll’assuefazione, e quindi sarebbe sconvenienza e disarmonia. Vedi p. 1879. Laddove quel bello che dipende dall’imitazione, dalla significazione, dall’espression degli affetti ec., dal seguir la natura ec. ec. è infinitamente variabile e suscettivo di novità. E siccome questo bello costituisce la parte principale del bello pittorico, scultorico, poetico ec.