<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1837&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141127125735</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1837&oldid=-20141127125735
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1837 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 395modifica] le cose le piú importanti, le piú necessarie ed anche le piú evidenti. Scomponete una macchina complicatissima, toglietele una gran parte delle sue ruote e ponetele da parte senza pensarvi piú; quindi ricomponete la macchina e mettetevi a ragionare sopra le sue proprietà, i suoi mezzi, i suoi effetti: tutti i vostri ragionamenti saranno falsi, la macchina non è piú quella, gli effetti non sono quelli che dovrebbero, i mezzi sono cambiati, indeboliti, o fatti inutili; voi andate arzigogolando sopra questo composto, vi sforzate di spiegare gli effetti della macchina dimezzata, come s’ella fosse intera; speculate minutamente tutte le ruote che ancora la compongono [p. 396modifica]ed attribuite a questa o quella un effetto che la macchina non produce piú e che le avevate veduto produrre in virtú delle ruote che le avete tolte ec. ec. Cosí accade nel sistema della natura, quando l’é stato tolto e staccato di netto il meccanismo del bello, ch’era congegnato e immedesimato