Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1804

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[p. 377 modifica] incapaci dell’uso degli odori, che nuoce assolutamente ai loro nervi (e quanto il sistema nervoso influisca e modifichi tutta la macchina e la vita umana, ciascuno lo sperimenta), massime gli odori vivi, de’ quali era sí gradito e continuo l’uso non solo fra i greci e romani, com’é noto, ma fra’ nostri antenati, come si vede nel grande e costantissimo odore che esala da’ vecchi armadi, scaffali, drappi d’ogni sorta ec. ec. Oggi, massime la donna (che per l’addietro era familiarissima agli odori), non può comportare se non gli odori deboli (e neppur questi a lungo, né troppo spesso), siccome la civiltà rende odiosi i colori forti, introduce il gusto de’ sapori languidi e dilicati ec. ec. (29 settembre, dí di S. Michele, 1821).


*   Alla p. 1799. Le rimembranze che cagionano la bellezza di moltissime immagini ec. nella poesia ec. non solo spettano agli oggetti reali, ma derivano bene spesso anche da altre poesie, vale a dire che molte volte un’immagine ec.