Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1736

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[p. 339 modifica] né d’attenzione né di memoria crediamo che questa in loro sia una precisa facoltà di cui la natura gli abbia squisitamente dotati.


     La monotonia della vita contribuisce pure alla memoria, perch’ella giova all’attendere, escludendo l’abito delle distrazioni (come anche la troppa moltitudine e varietà delle rimembranze che si pregiudicano l’una l’altra, sebbene anche queste si facilitano a proporzione dell’assuefazione) e giova alla memoria tanto delle cose giornaliere, quanto e molto piú delle straordinarie, perché ogni piccolo straordinario è raro, e quindi fa notabile impressione in chi è avvezzo all’uniformità.

Non è ella cosa giornalmente osservata, che generalmente parlando ci ricordiamo di ciò che ci preme, e scordiamo di ciò che non c’importa? Questo viene che a quello si attende, a questo no.

Tutto ciò non ha punto che fare con una facoltà speciale e distinta di ricordarsi che l’uomo porti dalla natura.

E da queste osservazioni si conferma quanto la fabbrica intellettuale dell’uomo sia semplice in natura, cioè composta di pochissimi elementi, che diversamente modificati e combinati,