<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1730&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20140107153840</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1730&oldid=-20140107153840
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1730 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 335modifica] ricevuti che ha [p. 336modifica]da’ suoi contemporanei i lumi propri dell’età sua, si spinge innanzi e fa dieci passi nella carriera. Il mondo ride, lo perseguita a un bisogno e lo scomunica, né si muove dal suo posto o, vogliamo dire, non accelera la sua marcia. Intanto gli spiriti mediocri, parte aiutati dalle scoperte di quel grande, ma piú di tutto pel naturale andamento delle cose e per forza delle proprie meditazioni, fanno un mezzo passo. Altri ripetono le verità da loro insegnate, siccome poco discordi dalle già ricevute, e facilmente ammissibili. Il mondo, sí per questa ragione sí per forza dell’esempio di molti, li segue. I loro successori fanno un altro mezzo passo con eguale fortuna. Cosí di mano in mano, finché si arriva a compiere il decimo passo e a trovarsi nel punto dove quel grande spirito si trovò tanto tempo prima. Ma egli o è già dimenticato, o l’opinione prevalsa intorno a lui dura ancora, o finalmente il mondo non gli rende alcuna giustizia, perch’egli si trova già sapere tutto ciò che quegli seppe, ne fu istruito per altro mezzo e non crede