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(1728-1729-1730) pensieri 335



*   Come l’individuo, cosí le nazioni non faranno mai nulla se non saranno piene di se stesse, di amor proprio, ambizione, opinione di se, confidenza in se stesse (18 settembre 1821).


*   Il me semble que nous avons tous besoin les uns des autres; la littérature de chaque pays découvre, à qui sait la connaître, une nouvelle sphére d’idées. C’est Charles-Quint lui-même qui a dit qu’un homme qui sait quatre langues vaut quatre hommes. Si ce grand génie politique en jugeait ainsi pour les affaires, combien cela n’est-il pas plus vrai pour les lettres? Les ètrangers savent tous le français, ainsi leur point de vue est plus ètendu que celui des Français qui ne savent pas les langues ètrangéres. Pourquoi  (1729) ne se donnent-ils pas plus souvent la peine de les apprendre? Ils conserveraient ce qui les distingue, et découvriraient ainsi quelquefois ce qui peut leur manquer. Corinne, liv. VII, ch. 1, derniéres lignes (18 settembre 1821).


*   Alla p. 1721. Lo spirito umano fa sempre progressi, ma lenti e per gradi. Quando egli arriva a scoprire qualche gran verità che dimostri la falsità di opinioni generali e costanti e che farebbe fare un salto a’ suoi avanzamenti, il piú degli uomini ricusa di ammetterla, segue placidamente il suo viaggio, finché arriva a quella tal verità, la quale, come tutte le altre di tal natura, non diventa mai comune, se non lungo tempo dopo ch’ella fu, ancorché geometricamente, dimostrata.

Si suol dire che lo spirito umano deve assaissimo, anzi soprattutto, ai geni straordinari e discopritori che s’innalzano di tanto in tanto. Io credo ch’egli debba loro assai poco, e che i progressi dello spirito umano siano opera principalmente degl’ingegni mediocri. Uno spirito raro,  (1730) ricevuti che ha