[p. 331 modifica] in quanto suono, bisogna pur farla in quanto al canto, giacché la semplice voce di chi canta è ben diversa da quella di chi parla. E la natura ha dato al canto umano (parlo indipendentemente dall’armonia e modulazione) una maravigliosa forza sull’animo dell’uomo e maggiore di quella del suono (cosí l’avrà data al canto degli uccelli, prima sugli uccelli della stessa specie, poi proporzionatamente sugli altri uccelli ed altre specie analoghe, ed anche su di noi. E viceversa il canto umano fa assai meno effetto sulle bestie che il suono. Tutto ciò è indipendente dall’armonia e convenienza). Infatti la piú bella melodia non commuove eseguita da una vociaccia, per ottimamente eseguita che sia; e viceversa ti sentirai tócco straordinariamente al primo aprir bocca di un cantante di bella voce, soave ec., che eseguisca la melodia piú frivola, la meno espressiva o la piú astrusa ec. e l’eseguisca anche male e stuonando. E l’effetto stesso delle voci che si chiaman belle è relativo e varia secondo i diversi rapporti delle diverse qualità di voci, cogli organi