Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1691

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[p. 312 modifica] vedere il vero ed hanno le loro convincenti ragioni per crederlo. Vero è purtroppo che, astrattamente parlando, l’amica della verità, la luce per discoprirla, la meno soggetta ad errare è la malinconia e soprattutto la noia; ed il vero filosofo nello stato di allegria non può far altro che persuadersi, non che il vero sia bello o buono, ma che il male, cioè il vero, si debba dimenticare e consolarsene, o che sia conveniente di dar qualche sostanza alle cose, che veramente non l’hanno (13 settembre 1821). Vedi p. 1694, fine.


*   Alla p. 1132. Del resto, che un antichissimo caps [p. 313 modifica]o altro simile monosillabo sia la radice di caput, si conferma dal vedere che infatti la parte radicale e primitiva di questa voce non è se non cap, sola che risponda alla voce greca κεφαλὴ, cioè alla sua prima parte κεφ. (Il φ era anticamente un p, come altrove ho già detto o piuttosto non esisteva il φ, ma solo il π che si adoperava in suo luogo e poi aspirandosi si scriveva πη e quindi φ). (13 settembre 1821).


*   Voi altri riformatori dello spirito umano e dell’opera della natura, voi altri predicatori della ragione, provatevi un poco a